Applicazioni serverless: come funzionano e perché passare a questo approccio

Le applicazioni serverless sono applicazioni cloud native che sfruttano servizi gestiti e permettono di eseguire codice senza dover gestire l’infrastruttura sottostante. Spesso adottano un’architettura a microservizi, in cui ogni funzionalità dell’applicazione è isolata e indipendente, facilitando aggiornamenti, integrazioni e rilasci frequenti.
Questo approccio consente ai developer di concentrarsi sulla logica applicativa, lasciando ad AWS la gestione della scalabilità, dell’alta disponibilità e della sicurezza dell’ambiente. Il risultato è una maggiore agilità nello sviluppo, con benefici anche in termini di compliance e time-to-market.
Tuttavia, anche le architetture on-premise più tradizionali, spesso monolitiche, possono avviare una transizione graduale verso il cloud. Utilizzando servizi gestiti o approcci ibridi è possibile liberarsi dal peso dell’infrastruttura e garantire una migliore adattabilità del prodotto digitale nel tempo. Approfondiremo questi temi durante il nostro evento Go Serverless, il 15 maggio, dalle 15 alle 18, nella sede di Amazon Web Services a Milano. L’ingresso è gratuito, ma i posti sono limitati: iscriviti subito sulla pagina dell’evento.
In questo articolo illustriamo i motivi per cui passare ad un approccio serverless conviene:
- Complessità del contesto
- Operation e Compliance
- Continuous Development e team distribuiti
- Gestione dei progetti e sostenibilità
- Perché passare a serverless e managed services conviene
Complessità del contesto
Viviamo in un contesto sempre più complesso e incerto. Un ambiente che gli esperti hanno descritto con l’acronimo VUCA, che sta per Volatility (Volatilità), Uncertainty (Incertezza), Complexity (Complessità) e Ambiguity (Ambiguità).
Nella gestione di prodotti digitali, questo si traduce nel bisogno di sapersi adattare velocemente a continui cambiamenti in ambito operativo, di sviluppo software, di gestione e introduzione di nuove tecnologie.
Operation e Compliance
A livello operativo, i sistemi che creiamo devono affrontare sfide sempre più sofisticate in termini di cyber security e cyber resilience, consentendo, allo stesso tempo, un’esperienza fluida e di qualità all’utente che accede ai servizi offerti.
Le normative in ambito di compliance si fanno sempre più stringenti, per garantire la protezione dei dati degli utenti. Questo aggiunge nuovi ostacoli nelle pipeline di rilascio dei prodotti. I team di sviluppo sono spesso costretti a sottrarre tempo a logiche di business per gestire questi aspetti. L’evoluzione del mercato, inoltre, richiede continuamente l’integrazione di nuovi sistemi e funzionalità, che comportano pesanti interventi a livello di infrastruttura.
Con il passaggio a serverless e servizi gestiti tutto questo cambia. Serverless e managed services di AWS offrono strumenti nativi per rispettare regolamenti come GDPR e NIS2, riducendo complessità e rischi grazie a 143 standard di sicurezza e certificazioni supportati. Ciò significa poter sfruttare misure avanzate, come crittografia dei dati, controlli di accesso rigorosi e monitoraggio continuo delle minacce. Chi fa sviluppo dovrà solo configurare lo strato applicativo, per ottimizzare al meglio le performance della parte di sicurezza e tagliarla su misura rispetto alle proprie esigenze. Adottare questo approccio, quindi, consente di migliorare la sicurezza, rispondere rapidamente alle esigenze normative e ridurre l’impegno operativo dei developer, liberando risorse per innovare.
Continuous Development e team distribuiti
Per rispondere costantemente a istanze di mercato e di compliance, l’ambiente di sviluppo deve adeguarsi a principi di Continuous Development e poter funzionare con efficienza in presenza di team distribuiti. L’introduzione di nuove tecnologie richiede competenze sempre più avanzate e infrastrutture modulari, per favorire continue integrazioni.
Le architetture serverless, integrate con pipeline CI/CD e IaC (Infrastructure as Code), permettono di ridurre i colli di bottiglia tecnici, automatizzando la gestione dell’infrastruttura, che viene definita nel codice anziché con processi manuali più soggetti ad errore. Questo abilita team distribuiti a rilasciare funzionalità in modo più rapido, sicuro e scalabile, attivando solo le risorse che servono e quando servono.
Gestione dei progetti e sostenibilità
La gestione dei progetti diventa sempre più complessa. Richiede agilità organizzativa e un efficace controllo dei costi, per garantire la sostenibilità nel tempo dei prodotti sviluppati. Sostenibilità che significa anche una dev experience migliore, con focus sulla qualità del codice.
Serverless e managed services semplificano la gestione, ottimizzano i costi con logiche pay-as-you-go e offrono maggiore prevedibilità e controllo, rendendo i progetti più sostenibili nel lungo termine.
Perché passare a serverless e managed services conviene
Passare ad un approccio serverless e a servizi gestiti permette quindi di creare sistemi scalabili in un contesto altamente mutevole e complesso. Come?
- Attraverso componenti che possiedono caratteristiche native di sicurezza, sempre aggiornate automaticamente.
- Gestendo l’infrastruttura come codice, in modo che sia replicabile, monitorabile, condivisa a più livelli all’interno di team di sviluppatori distribuiti
- Aggiungendo il vantaggio di aprirsi a nuove possibilità, come nuovi servizi attivabili o nuovi mercati esplorabili, con il supporto e l’affiancamento di esperti e della community.