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Il Blog di ELEVA

L’obiettivo primario nello sviluppo di un’app dovrebbe essere il valore che è in grado di offrire all’utente finale, la logica di business a cui promette di rispondere. Tuttavia, chi si occupa di sviluppo software sa bene quante volte, dopo il rilascio di un’applicazione, occorre rimettere mano sul codice. E questo diventa tanto più complicato quanti sono gli interventi richiesti a livello di infrastruttura. Ecco perché diventa strategico automatizzare questa parte, fondamentale per il funzionamento delle applicazioni, ma a basso valore aggiunto per il cliente. 

Per restare competitivi nei mercati in cui la digitalizzazione riveste un ruolo chiave, è importante capire i vantaggi delle app cloud native. In questo articolo ti spieghiamo: 

  • Livelli di gestione dell’infrastruttura 
  • Cosa sono le app cloud native 
  • Quali vantaggi offrono le app cloud native 
  • Conclusioni 

Livelli di gestione dell’infrastruttura 

On premise 

Se gestisco l’infrastruttura della mia app on premise mi prendo la responsabilità dell’infrastruttura hardware e di tutto quello che ne consegue in termini di configurazioni del network, sicurezza etc. Il vantaggio sarà una maggiore possibilità di customizzazione, ma dovrò investire molto tempo e risorse. 

IaaS 

Nel momento in cui vado ad appoggiarmi a un provider esterno, sto entrando in un’ottica di  infrastructure as a service (IaaS). L’infrastruttura non è più compito mio. Tutto quello che è la gestione dell’hardware, l’organizzazione fisica del network e le configurazioni di sicurezza vengono demandate a un soggetto esterno che si occuperà di quelle operazioni di base che hanno poco valore aggiunto per il mio cliente. Allo stesso tempo però si tratta di operazioni molto critiche che, se non effettuate correttamente, possono bloccare l’intero sistema.  

Container 

La gestione esterna dell’infrastruttura mi permette di ottimizzare tempo e guadagni. La convenienza di questo approccio aumenta con l’aumentare degli aspetti che riesco a demandare al mio provider esterno. Uno step intermedio è rappresentato dall’approccio basato su container, che mi richiede la gestione di alcuni aspetti di impostazione del network, delle regole di accesso e altro. Allo stesso tempo, però, mi permette di delegarne altri ad AWS, liberando tempo per concentrarmi sulla business logic. 

Servizi gestiti e approccio serverless 

Se passo ad una logica basata sui Managed Services e approccio serverless, infine, vado a gestire solo quello che è lo strato applicativo e i relativi dati, demandando ad AWS tutto ciò che concerne l’architettura. Attività fondamentali per il mantenimento del business h24, ma che non aumentano il valore aggiunto nella proposta ai miei clienti. In questo caso, potrò investire la grande quantità di tempo e le risorse risparmiate nello sviluppo e, quindi, nella creazione di valore. 

E’ quest’ultimo approccio, secondo la nostra esperienza, quello che oggi permette alle software house di migliorare produttività, competitività e margini. 

Cosa sono le app cloud native 

Le app cloud native sfruttano un’architettura a microservizi basate su funzioni serverless. Questo consente ai developer continue modifiche, integrazioni e rilasci, in linea con l’evoluzione del mercato, senza doversi preoccupare dell’infrastruttura.  

Vediamo in dettaglio cosa comporta adottare un approccio cloud native: 

  • Progettare applicazioni a microservizi 

Identificare e isolare ogni singola funzionalità del software dell’applicazione, cercando di renderla indipendente nell’esecuzione da tutte le altre funzioni dell’applicazione stessa,  

  • Utilizzare il più possibile i Managed Services di AWS  

Il principale vantaggio consiste nella riduzione dei tempi di gestione dell’architettura. Con i servizi gestiti si vanno ad automatizzare tutte le procedure di patching per aggiornare i sistemi, correggendo bug e vulnerabilità, la gestione dei server, la security, la manutenzione, il deploy e relative configurazioni, etc. 
Si ottengono quindi anche una serie di vantaggi importanti dal punto di vista delle competenze. Infatti, gestire il patching di diversi sistemi operativi, riferiti a più componenti della nostra applicazione, prevede un background di competenze non irrilevante. 

  • Adottare l’approccio serverless, ove possibile 

Questo perché porta vantaggi notevoli anche in termini di costi. Il modello adottato è pay-per-use, per cui pagherò solo per i servizi e l’infrastruttura che uso effettivamente, in linea con l’andamento del business.  

Quali vantaggi offrono le app cloud native 

Scalabilità ed efficienza 

Le app cloud native sono progettate per scalare orizzontalmente, permettendo di aggiungere o rimuovere risorse in base alla domanda, in una logica “pay-per-use”. Questo significa che possono gestire aumenti di traffico improvvisi senza degradare le prestazioni. Parallelamente, sono anche in grado di limitare la spesa quando, in momenti di calo della domanda, mi conviene ridurre l’infrastruttura.  

Flessibilità 

Queste applicazioni possono essere eseguite su qualsiasi ambiente cloud (pubblico, privato o ibrido), offrendo maggiore flessibilità, a prescindere dal fornitore del servizio cloud. 

Agilità e rapidità di sviluppo 

La metodologia DevOps e i microservizi, che spesso accompagnano le app cloud native, facilitano cicli di sviluppo più rapidi e iterativi. Questo permette di rilasciare nuove funzionalità e correggere bug più velocemente, senza preoccuparsi dell’infrastruttura. 

Resilienza 

Grazie alla loro architettura distribuita, le app cloud native possono continuare a funzionare anche se una parte dell’infrastruttura fallisce. Questa tolleranza ai guasti migliora l’affidabilità complessiva del sistema. Tutte le operazioni di aggiornamento delle applicazioni (come il  rilascio di una nuova funzionalità) o di manutenzione (per i web server su cui girano le nostre applicazioni, ad esempio) vengono gestite in processi completamente automatizzati. E’ quindi possibile configurare questi servizi per fare in modo che non non ci sia disservizio per l’utente finale. 

Aggiornamenti continui 

Le app cloud native possono essere aggiornate e distribuite in modo continuo (CI/CD), minimizzando i tempi di inattività e migliorando costantemente il prodotto. 

Gestione e monitoraggio avanzati 

Le piattaforme cloud offrono strumenti avanzati per il monitoraggio, la gestione e l’automazione delle applicazioni, migliorando la visibilità e il controllo sull’infrastruttura. 

Interoperabilità 

Sono progettate per essere interoperabili e spesso utilizzano API standard e protocolli aperti, facilitando l’integrazione con altri servizi e applicazioni. 

Sicurezza 

I provider di cloud investono pesantemente in sicurezza e requisiti di compliance. Le app cloud native possono sfruttare queste misure avanzate, come crittografia dei dati, controlli di accesso rigorosi e monitoraggio continuo delle minacce. Chi fa sviluppo dovrà solo configurare lo strato applicativo, per ottimizzare al meglio le performance della parte di sicurezza e tagliarla su misura rispetto alle proprie esigenze. 

Riduzione della complessità operativa 

Grazie all’approccio serverless, la gestione operativa delle app cloud native è semplificata e automatizzata, riducendo il carico sul team Dev e permettendo di focalizzarsi su attività a maggior valore aggiunto. 

Conclusioni 

La necessità di interagire con diversi applicativi ha portato all’interno dei team di sviluppo la necessità di dotarsi di nuove logiche per garantire un certo livello di sicurezza e di interoperabilità con diversi framework, permettendo anche aggiornamenti nel tempo. Chi sviluppa codice ha così cominciato a doversi occupare anche di infrastrutture. Questo ha portato ad aumentare irragionevolmente i carichi di lavoro e il time to market dei progetti, con il rischio di investire più tempo in aggiornamenti e manutenzione dell’infrastruttura che nel rilascio di nuove funzionalità. 

L’adozione dei servizi gestiti e serverless punta punta ad alleggerire il carico dei developer da tutta la parte di infrastruttura. Parliamo di configurazione del server, dei network, della scalabilità, della sicurezza e così via. Attività molto dispendiose in termini di tempo, fondamentali perché la mia app continui a funzionare h24, ma il cui valore non è percepito dal cliente.  

Sviluppare (o migrare) app cloud native ha come obiettivo proprio quello di passare ai servizi gestiti per togliere tutte queste attività dalla pipeline di sviluppo dei developer, mettendoli nelle condizioni di doversi solo occupare della business logic, creando effettivo valore per il cliente. 



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