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Il Blog di ELEVA

Mimiroo è una piattaforma per far incontrare tutor e studenti. In pratica, una community per dare e ricevere aiuto per compiti ed esercizi di ogni tipo, che permette agli insegnanti di guadagnare per il proprio contributo.

Il progetto, attualmente in beta, sta prendendo forma nello scenario in forte crescita dell’elearning. ELEVA ha supportato il team in un’attività di design collaborativo per dare un’identità più chiara e distintiva al prodotto, rendendolo più vicino alle esigenze degli utenti.

Cos’è il design collaborativo

Il design collaborativo è un metodo per definire le caratteristiche di un prodotto digitale che prende spunto dal concetto di Design Thinking di Google. Una pratica che unisce creatività e struttura per risolvere problemi complessi. Attraverso il design sprint si analizzano e riordinano le idee, con l’obiettivo di realizzare un MVP in tempi rapidi e testarlo.

Insieme alle startup, ELEVA lavora sulle basi del progetto, definisce gli obiettivi, le interazioni, la User Experience. A questo punto realizza una bozza grafica – in gergo tecnico un Wireframe – per arrivare alle prime schermate statiche​.

Questa attività serve a capire le logiche che stanno sotto al bisogno che proviamo a soddisfare. Ci aiutano a immaginare il percorso dell’utente. Da qui si ricavano le funzionalità principali, ottenendo uno schema del funzionamento del prodotto. Le idee meno in focus vengono scremate.

Uno dei principali ostacoli da superare che si trova davanti chi fonda una startup è l’iniziale razionalizzazione delle risorse. Più specificatamente, parlando di prodotti web (app, siti, applicativi) ci riferiamo al dover decidere che cosa includere nel MVP (Minimum Viable Product) a livello di funzionalità.”, spiega Jacopo Canevari, UX/UI Designer di ELEVA. “Spesso e volentieri, in assenza di sviluppatori interni sono i soci che decidono. Purtroppo questa scelta finisce sovente per includere cose che non sono essenziali al servizio stesso ma vengono percepite come “belle” (vuoi da un puro aspetto estetico vuoi perché in grado di generare il cosiddetto effetto “wow”). Con Mimiroo il lavoro svolto ha avuto come principale obiettivo quello di aiutare il cliente in questa scelta, fornendogli al contempo gli strumenti necessari per poter proseguire gli sviluppi in modo ordinato e non dispersivo.”

Come abbiamo supportato Mimiroo

ELEVA ha affiancato il team di Mimiroo in tre fasi, che sono alla base del design thinking.

Empatia

La buona riuscita di qualsiasi prodotto digitale passa dalla sua capacità di interpretare reali bisogni di un’utenza abbastanza grande. Mettersi nei panni delle persone che useranno il servizio è il primo step per immaginare soluzioni efficaci alle loro esigenze. 

In questa prima fase abbiamo chiesto al cliente, tramite alcuni semplici “giochi”, di selezionare un obiettivo principale per la startup (es. raggiungere il 1.000.000 di utenti entro una certa data, diventare i leader del settore entro un periodo prestabilito). Successivamente è stato individuato un obiettivo secondario che fosse propedeutico al raggiungimento del primo. Nel caso specifico di Mimiroo è stato selezionato il goal di “migliorare la ricerca dei tutor, tramite un servizio affidabile di recensioni degli stessi da parte dei precedenti studenti”.

Una volta definito questo punto, abbiamo chiesto loro di ipotizzare dei “flussi” all’interno dell’app che potessero portare a questo obiettivo. Tra questi abbiamo poi fatto scegliere loro il migliore (senza l’intenzione di correggerli sul momento, ma di evidenziare eventuali errori nelle fasi successive).

Brainstorming

Il team che lavora a un progetto deve poter valutare ogni opzione, da ogni angolatura, per trovare soluzioni creative a un problema. La maggior parte delle idee dovrà essere selezionata a scremata, ma emergeranno anche punti di vista tanto inattesi quanto efficaci. 

Per trovarli, la squadra al lavoro dovrebbe provare a immaginare soluzioni anche assurde, ma che consentano di stravolgere totalmente e in meglio il problema in questione. Pensare in grande fa brillare le idee migliori.

La fase di brainstorming e quella di empatia non sono nettamente separate, ma si completano a vicenda. Con Mimiroo, questo approccio sinergico ci ha portati direttamente alla fase di prototipazione del flusso di lavoro scelto. Il prototipo non era statico, ma prevedeva dei wireframes rudimentalmente animati in modo da dare l’impressione a chi lo utilizzasse di trovarsi dinnanzi ad una versione embrionale dell’applicativo.

Test

Una volta individuate e scremate le idee, arriva il momento di sperimentarle. La creazione di un prototipo funzionante comporta il coinvolgimento di un piccolo gruppo di persone esterne all’azienda, in grado di fornire un feedback sul prodotto, per migliorarlo. Se i dati raccolti saranno positivi, si potrà approfondire lo sviluppo dell’idea, investendo nuove risorse. In caso contrario, non ci saremo giocati tutto il budget a disposizione e saremo ancora in tempo per modificare (o abbandonare) il progetto sulla base delle evidenze raccolte.

Per questa terza ed ultima fase abbiamo selezionato dei “tester” ignari e li abbiamo messi dinanzi al prototipo, dando loro un minimo di background:

“Sei uno studente liceale che deve trovare un tutor che corregga un compito di matematica entro la certa data. Hai a tua disposizione un budget di 40€.” 

Abbiamo osservato questi tester mentre utilizzavano il prototipo, annotando ogni interazione strana o non voluta. Infine abbiamo fatto loro alcune domande riguardanti la loro scelta ed i motivi della stessa. Con questi feedback siamo tornati ad analizzare il flusso scelto evidenziandone pregi e difetti, ponendo le basi per delle correzioni e delle successive interazioni. 

I vantaggi del design collaborativo

Attraverso un lavoro reiterabile il cliente ha imparato che è sempre meglio ritardare gli sviluppi iniziali per porre le proprie idee al vaglio dell’utente finale. Un approccio di design iterativo, infatti, permette di correggere sul nascere tutti i possibili problemi che solo un utente finale può evidenziare. Il minimo ritardo iniziale dei lavori viene così ampiamente ricompensato da uno sviluppo più fluido e diretto, senza rework e brutte sorprese. Inoltre, un design di questo tipo è estremamente più economico rispetto allo sviluppo vero e proprio. Un aspetto fondamentale per il corretto utilizzo delle risorse a disposizione di una startup.

L’attività di design collaborativo proposta da ELEVA è stata una scoperta molto interessante. Ci ha, infatti, permesso di capire come procedere sotto determinati aspetti con il nostro MVP e con il flusso di comportamento degli utenti sulla piattaforma”, ha commentato Isabella Bonora, fondatrice di Mimiroo.Osservare le reazioni dei tester nell’utilizzo del nostro prototipo ha consentito di analizzare le loro azioni, oltre a ricavare spunti utili ed eventuali problemi che potrebbero avere utenti reali sulla piattaforma, permettendoci di migliorare ciò che avevamo precedentemente realizzato. E’ stata, quindi, un’esperienza molto utile, che ci ha dato anche un metodo da seguire in ogni momento, per testare il sito e nuove funzionalità senza perdere tempo ed energie.



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