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Il Blog di ELEVA

Mobile First – che significa letteralmente “prima il mobile” – è un concetto di progettazione e ottimizzazione dei contenuti di un sito web partendo nativamente dalla visualizzazione su dispositivi mobile, per poi adattarli progressivamente a dispositivi più grandi come Tablet e desktop.

Questo approccio è uno dei principi cardine del Progressive Enhancement, ovvero l’ideologia secondo la quale il design mobile deve essere fatto per primo e solo dopo aver risposto a tutte le esigenze del mobile si può passare alla progettazione per altri dispositivi. Nel cuore di questo concetto giace la progettazione della UX: essendo la progettazione mobile essenziale ai contenuti e stili efficaci ed importanti, si sarà anche realizzata la struttura cardine della User Experience.

La teoria opposta è la Graceful Degradation: incorporare prima tutti i contenuti di un sito sia da un punto di vista di web design che di ottimizzazione, per poi toglierli mano a mano che la larghezza del device si restringe.

Il concetto di Mobile First non può essere applicato solo al Web Design (cioè non può essere concepito solo dal Web Designer): deve essere uno sforzo congiunto di più figure che sinergicamente lavorano per ottenere il massimo risultato su schermi di dimensioni ridotte. Questo concetto ha dato nuovo vigore a figure come l’UX Designer e lanciato nuove sfide al Web Marketing Manager, i quali, in collaborazione con il Web Designer, dovranno trovare sempre nuove e innovative vie per progettare una Customer Journey efficace e accattivante.

Responsiveness VS Mobile First

Il concetto di Mobile First non va confuso con il concetto di Mobile Friendly o Responsiveness. Il Mobile First è un approccio volto a considerare la progettazione di un sito partendo dalla visualizzazione da device mobile e quindi a gerarchizzarne il contenuto. La Responsiveness, invece, semplicemente adatta i contenuti di un sito web su altri dispositivi di più piccole dimensioni, nascondendo o semplificando i contenuti alla grandezza del device per migliorarne la lettura.

Perché il Mobile First è importante?

Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo considerare lo scopo principe di un sito web/interfaccia web:

aiutare un utente/cliente a trovare e raggiungere in maniera immediata e naturale il contenuto/prodotto che sta cercando.

Il device più utilizzato per consultare internet è il cellulare

Non è più possibile considerare la consultazione di siti web tramite mobile come una tendenza di nicchia e il Mobile First non può più quindi essere considerato come un’innovazione del futuro. E’ il presente.

Solo per quanto riguarda la situazione italiana, a Marzo 2017 per la prima volta nel nostro paese l’accesso al web da mobile ha superato quello da desktop di un bel punto percentuale (25% a 24% – fonte ComScore) e se confrontato con il dato di Settembre 2016, tale aumento riguarda tutte le principali categorie di contenuto (News, Reatil, Sport, ecc…). Il 30% di coloro che accedono a Internet per usare i Social Media lo fa esclusivamente da mobile.

La situazione acquisti online poi è in forte crescita: nel 2017 il 27% degli acquisti viene effettuato attraverso mobile (fonte Casaleggio Associati 2018) e secondo Google, il 42% degli utenti prima di effettuare un acquisto fa una ricerca attraverso dispositivo mobile.

Tendenze queste che non sono in diminuzione, né in Italia né nel mondo e che prevedono un aumento costante percentuale fino al 2021.

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Indicizzazione e Ranking: Google Mobile First

Già nel 2010 il CEO di Google Eric Schmidt aveva annunciato che il più grande motore di ricerca al mondo si sarebbe mosso verso progettazioni e algoritmi che premiassero i siti concepiti in mobile First e nell’Aprile 2015 si era dato il via ad una prima modifica della classificazione introducendo la “mobile friendliness” come fattore di ranking.

Da allora, dopo moltissimi test, il 28 Marzo 2018 Google ha ufficialmente lanciato un indice interamente dedicato al mobile, che scansiona, indicizza e classifica prima tutti i siti con contenuti ottimizzati per i dispositivi mobile. La notifica, direttamente nelle Search Console di tutti i WebMaster, specifica che dopo tale data verranno utilizzate le versioni mobile delle pagine di un sito per l’indicizzazione e il ranking, così che l’utente possa trovare più facilmente il contenuto che sta cercando. Agli utenti che effettueranno una ricerca da mobile verrà offerto prioritariamente un contenuto ottimizzato per mobile che rispetti la best-practice Mobile First di Google. Non si tratta di avere due motori di ricerca ma di adattare il contenuto al formato. E se per il momento Google ha dichiarato che non ci saranno penalizzazioni di ranking per quei siti che non sono conformi alla best-practice Mobile, è questa la direzione verso cui si sta muovendo Google, lasciando solo qualche tempo per adattarsi a questo passaggio ideologico più che di design.

Mobile First= Content First, UX First

Inutile dire che la concezione Mobile First ha un carattere minimale ed evita i fronzoli. Se il sito sarà ben usufruibile via mobile, ne gioveranno tutti gli altri dispositivi. Questo perché rivedere il design ed i contenuti in ottica di un device mobile, vuol dire focalizzare il design sul vero contenuto e di conseguenza sull’utente che ne usufruisce, creando un percorso facile ed immediato che faciliti la User Experience e fluidifichi la Customer Journey.

Nel processo di creazione di un Design di concezione Mobile First, il primo processo da affrontare è creare un inventario di contenuti e dargli una gerarchia visuale che determini la prominenza degli elementi.

Successivamente si dovrà concepire il wireframe mobile e usarlo come modello per il posizionamento degli elementi in schermi più grandi. C’è da considerare che su uno schermo mobile, le dita occupano una superficie maggiore rispetto alla precisione del cursore del mouse, perciò bisognerà dare agli hyperlinks abbastanza spazio e allargare lievemente i classici bottoni.

Purtroppo da dispositivo mobile non è possibile fare affidamento sull’hover o su altri elementi interattivi che sfruttano il movimento del mouse. Gli utenti che utilizzano il mobile per consultare siti internet pensano in termini di app ed hanno abbastanza chiaro il concetto che la maggioranza delle funzioni è ridotta. Perciò in fase di progettazione del design bisognerà pensare a soluzioni che non abbiano bisogno del refresh della pagina.

Infine, scontato ma non tanto, evitare grafiche larghe come foto panoramiche o grafiche complesse, dato che in pochi pollici non è possibile visualizzare tutto ed il contenuto deve essere facilmente leggibile e visualizzabile in pochi secondi, e testare il proprio lavoro su un dispositivo reale. Per dispositivo reale si intende proprio un telefono, non le simulazioni da computer, perché il peso del device in concomitanza con l’uso di una o due mani risponde davvero ai test sull’efficacia dei contenuti ed alla scelta di progettazione grafica.

Il rovescio della medaglia

Muoversi in termini di Mobile First è l’attuale corretta strategia, visti i dati e visto il cambiamento di Google, ma non bisogna dimenticarsi che la restante percentuale degli utenti (una fetta larga tutto considerato, anche negli anni a venire) utilizza ancora il pc e usufruisce dei contenuti da Desktop.

Questo principio del Mobile First potrebbe portare Web Designer e Ux Designer, ma anche e soprattutto Web Marketing Manager, a considerare device più larghi come secondari e tralasciare visualizzazioni su schermi più grandi ad un semplice adattamento dei contenuti senza riflettersi in una UX ed una Customer Journey efficace in termini di ritorno. Considerare device più larghi solo secondariamente, poi, potrebbe far perdere alcune features che su desktop, ad esempio, fanno la differenza, come l’innovazione e la fantasia nel design.

Cosa fare quindi?

Consideriamo innanzitutto l’attività ed il settore entro cui si muove un’azienda, un marchio, un brand, prima di progettare un sito web e dirigersi verso l’una o l’altra ideologia.

I siti che riguardano il settore B2B, per esempio, non vengono navigati con la stessa alta percentuale da mobile perchè l’utente medio che li consulta appartiene ad una categoria non così dipendente dal mobile, sfrutta anche nel lavoro applicativi che richiedono versioni desktop ed ha bisogno di informazioni più complete e dettagliate. Approcciarsi al Mobile First potrebbe non essere così funzionale e si rischierebbe di buttare via risorse e denaro per avere una versione mobile le cui potenzialità verrebbero solo sfruttate in parte.

Ragionamento inverso invece per i siti e-commerce, per la maggioranza nel settore B2C, dove la Customer Journey e la UX fanno parte integrante della Marketing Strategy e ci si rivolge a segmenti di pubblico che usufruiscono del mobile anche e soprattutto nel loro tempo libero. In questi casi il Mobile First è un’esigenza tant’è che alcuni dei maggiori siti e-commerce adottano versioni del sito completamente differenti a seconda del device utilizzato.

Non si può comunque generalizzare avendo una visione di bianco o nero, Mobile First sì, Mobile First no: c’è bisogno di un’analisi preventiva che definisca il range entro cui ci si può muovere e adottare la soluzione più efficace per la propria attività.

Il Futuro

Considerando il Mobile First come presente non ci si può non domandare cosa ci riserva il futuro.

Il concetto di Mobile First e la sua applicazione certamente rappresenta un passo enorme nell’approccio alla progettazione di un sito, con interfacce super intuitive, design accattivanti, ma in sostanza si basa ancora su un flusso di lavoro consolidato concepito a partire da dispositivi più grandi.

La tendenza futura sarà la separazione netta tra tipi di device anche per quel che riguarda il workflow, creando applicazioni specificatamente pensate per funzionare su mobile.

Si passerà dunque dal concetto di Mobile First al concetto di Authentically Mobile, ovvero app che nella costruzione del proprio workflow sfruttano peculiarità che solo i dispositivi mobile hanno e possono essere utilizzate solo da quel device.



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